PREVENZIONE DENTALE

Consideriamo che uno stato di salute ottimale passi attraverso ciò che mangiamo, perché lo stato di salute generale influenza direttamente quello dei nostri denti. Essere consapevoli di ciò che si mangia e di ciò di cui abbiamo davvero bisogno, non dimenticando che esiste un cibo sano per il corpo e un cibo - a volte un po’ meno sano - per la mente, ovvero un bel cioccolatino ogni tanto ci coccola, l’importante è la quotidianità, abituarsi a mangiare bene, a rispettare i ritmi delle stagioni e del proprio corpo ci fa “stare” bene, poi magari possiamo permetterci anche qualche “coccola” in più.

Frutta e verdura non devono mai mancare nella dieta quotidiana, vediamo di semplificare il consiglio delle famose 5 porzioni, ovunque raccomandate dai nutrizionisti: ad esempio a colazione una banana e un kiwi, merenda di metà mattinata con una mela, pranzo insalata, merenda del pomeriggio una arancia, cena verdura a scelta, ad esempio due carote crude e un minestrone.

L’importante è variare: perciò potremo aggiungere al nostro solito minestrone qualche alga, come la Nori alga rossa dall’ottimo sapore, o la Wakame ricca di ferro e magnesio, la Kombu ricca di iodio e dalla potente azione chelante sugli inquinanti del nostro corpo. Piccole dosi, necessarie a insaporire e nutrire, le alghe si vendono secche in tutti in negozi di alimentazione naturale.

È ormai accertato che il deficit di folati, di cui è ricca la verdura, rende più vulnerabile la cellula all’azione dei carcinogeni, questa ha inoltre un’azione alcalinizzante, ristabilire il giusto pH contrasta l’acidosi tissutale causa di patologie a livello scheletrico, organico e nervoso.

Da incoraggiare anche l’assunzione di frutta secca, in particolare mandorle e noci, ricche di acidi grassi essenziali e di minerali preziosi, possiamo aggiungerne due alla colazione del mattino.

Preferire verdura e frutta di provenienza biologica è una scelta fondamentale, riporto un estratto dal libro Disbiosi e immunità relativo all’effetto dell’assunzione prolungata di pesticidi e conservanti: «la produzione industriale degli alimenti può condurre nel volgere degli anni ad uno stato di infiammazione latente, tale per cui il soggetto non accusa un malanno preciso, bensì un malessere diffuso dovuto principalmente ad uno stato di intossicazione della matrice extracellulare, ovvero lo spazio che circonda tutte le cellule del nostro corpo…Digerire alimenti così poco simili a quelli con cui il nostro intestino si è confrontato nei lunghi secoli dell’evoluzione comporta degli errori metabolici inevitabili che in parte l’organismo riesce a neutralizzare ma che in certi casi, determinano uno stato di alterazione cronica della popolazione batterica residente, detto più propriamente disbiosi».


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